martedì 15 maggio 2012

La forza (incompresa) della Democrazia Digitale

Il presidente di Swg Robert Weber su L'Unità fa una disamina del Movimento Cinque Stelle evidenziando le eterogeneità tra gli iscritti e i roboanti programmi elettorali. Una descrizione che può risultare interessante, ma che lascia pensare ad un pentolone dove ribolle di tutto, che può esplodere da un momento all'altro se non ben monitorato dalla "guida" Grillo.

Al Presidente Weber si potrebbe far notare che i sostenitori del movimento saranno pure molto diversi da loro, ma c'è un'unica linfa che li accomuna e che continua ad essere, a mio avviso, clamorosamente sottovalutata dagli eminenti analisti: LA CONDIVISIONE DEI CONTENUTI ATTRAVERSO LA RETE. Gli elettori del Cinque Stelle sono persone culturalmente "avanti" grazie alla  DEMOCRAZIA DIGITALE.

Se fino a qualche anno fa tv e giornali dettavano la scaletta delle notizie, ora la LEADERSHIP DELL'INFORMAZIONE SI STA SPOSTANDO SULLA RETE.
Ed è in questo "mondo nuovo" che si possono apprendere con semplicità le più palesi nefandezze del Sistema Italia. Il popolo del Cinque Stelle, attento conoscitore dei rivoli della Rete, legge la lista delle pensioni d'oro dei parlamentari italiani; ascolta le intercettazioni di Lavitola e Tarantini, noti frequentatori dei Palazzi del Potere; conosce il nome e la carriera ricca di intrecci e amicizie "pesanti" del manager statale di turno che guadagna 300mila euro all'anno; scruta i verbali del costruttore che ricorre all'amicizia istituzionale per incassare l'appalto.

Da tutto ciò non può che generarsi un profondo senso di SDEGNO COLLETTIVO verso il Sistema Italia "gravemente malato", con la conseguente ricerca di modelli democratici alternativi a quello esistente. Da qui il decollo del Cinque Stelle che lega la sua espansione in meno di tre anni alla moltiplicazione delle VERITA' DIVULGATE DALLA RETE. Altro che demagogia e antipolitica...

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