mercoledì 26 giugno 2013

Cosa hanno in comune Berlusconi, Zaccagnini e Josefa Idem

C'è una cosa che accomuna Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio e leader del Pdl, Adriano Zaccagnini, giovane parlamentare ex Movimento Cinque Stelle, e Josefa Idem, area Pd, ministro dimissionario: è il concetto di antipolitica, intesa come comportamento che NON si muove nell'interesse della cosa pubblica e quindi dei cittadini.

Berlusconi è stato duramente condannato dalla Procura di Milano. Non entro nel merito del provvedimento, ma al di là dell'accanimento o meno dei giudici, aveva il dovere morale di dimettersi da ogni incarico di tipo istituzionale, considerata la gravità del verdetto a suo carico. Magari la Corte d'Appello o la Cassazione lo ribalteranno, ma intanto il Cav avrebbe dovuto compiere un gesto di alto profilo politico che sarebbe stato apprezzato da gran parte dell'opinione pubblica. Invece la sensazione che si ha è che Berlusconi non si smuoverà dai suoi incarichi neppure sotto tortura. Non è questa una forma di antipolitica?

Zaccagnini si è aggiunto alla lista dei parlamentari dimissionari di M5S, spiegando che l'aria nel Movimento è pesantissima. Se la denuncia di Zaccagnini fosse vera, sarebbe di una gravità inaudita. Non sarebbe questa una grave forma di antipolitica? 
Se però Zaccagnini dice una cosa non vera e la accentua per ripicca personale, perchè magari non ha incassato l'incarico che sperava, allora sarebbe un atto addirittura peggiore del presunto partito-dittatura che denuncia. E sopratutto sarebbe un altrettanto grave forma di antipolitica.

Infine la Idem. Grande campionessa sportiva, esaltante e stoica canoista, si getta in politica, area Partito Democratico. e si impantana con la storia dell'Imu non pagata/pagata. In conferenza stampa si mostra arrogante e piena di sè, poi è costretta all'inevitabile marcia indietro chiesta dal premier Enrico Letta. Potremmo dire che Josefa ha rimediato in zona Cesarini... ma per diverse ore è stata un pessimo esempio di personaggio politico attaccato alla poltrona. Non è questa un'altra forma di antipolitica?

NB: Questi sono tutti episodi sintomatici dell'astensionismo record. La gente non è stupida, anzi...

sabato 15 giugno 2013

I 10 peggiori errori del Movimento Cinque Stelle da febbraio ad oggi

I 10 peggiori errori che stanno trasformando il Movimento Cinque Stelle da novità della politica italiana a fenomeno dell'antipolitica da Prima Repubblica.

1° - La guerra tra i parlamentari. Il caso Adele Gambaro è la punta dell'iceberg. Ci sono troppi galli nel pollaio
2° - La scarsa presenza televisiva: l'opinione pubblica si forma un'idea essenzialmente attraverso Rai e Mediaset
3° - Lo scontro troppo duro con la stampa: un errore piuttosto banale. I giornalisti sono permalosissimi
4° - I capigruppo dei primi tre mesi: Vito Crimi e Roberta Lombardi si sono segnalati per gaffes anche volgari
5° - Le isterie di Beppe Grillo contro chi non rispetta la sua linea politico-istituzionale
6° - Il mancato accordo con il Pd per governare e adottare scelte radicali per cambiare il Paese
7° - Le primarie online mal pubblicizzate: pochi i votanti sopratutto delle Quirinarie
 - Lo scontro con Milena Gabanelli: toni esasperati sul web, mentre bastava smentirla in maniera elegante
- I finti follower o seguaci che innalzano gli account di Beppe Grillo a numeri stellari non reali
10° - Sulla diaria trattative ad oltranza. La questione andava risolta in mezza giornata.
                                                                                                                                               @gedegue

mercoledì 12 giugno 2013

Finita la scuola, finite le elezioni, è tempo di voti

In queste ultime settimane sta trionfando il groviglio di antipolitica. Nei partiti e fuori da essi aumentano le meschinità e i giochi di potere mentre l'Italia va a rotoli e il Governo Letta viaggia a 20 km/h.

Pd: voto 5,5. Dopo la debaclè delle politiche si riscatta alle amministrative dove vince perchè va poca gente a votare e tradizionalmente i militanti di sinistra costituiscono lo zoccolo duro di ogni competizione elettorale. Ma dentro il partito è guerra senza fine tra correnti. Le correnti sono l'emblema dell'antipolitica, perchè in un partito come il Pd non si potrà mai ragionare nell'interesse del Paese: regnano i personalismi. Punto.

Silvio Berlusconi: voto 5. Il Pdl è lui, lui è il Pdl. L'equazione non torna: quando Berlusconi avrà 90 anni, cosa sarà del Pdl? Il partito alle amministrative si è liquefatto. E non si capisce che fine abbia fatto il suo segretario vicepremier. E' questo il modo di guidare un partito che dal Cav viene indicato come unica ancora di salvezza per l'Italia? Questa è un modo di far politica o antipolitica?

Beppe Grillo: voto 5. Ultimamente è isterico. Comprensibile che si arrabbi con i "galli" del Movimento Cinque Stelle che non sarebbero mai esistiti senza la sua spinta elettorale. Ma a volte esagera. Ha bisogno di una camomilla e di capire cosa non funziona nel Movimento.

Movimento Cinque Stelle: voto 4,5. Se si continua di questo passo sarà davvero etichettato come la peggiore forma di antipolitica. La discussione dialettica interna è diventata guerra intestina. Chi si trasferisce nel gruppo misto, chi si scaglia pubblicamente contro Grillo, chi mugugna dietro le quinte per spaccare e farsi la corrente di fedelissimi. Tutta roba da partiti di Prima Repubblica. Per favore, si cambi testa, altrimenti si perderanno fans anche tra i fedelissimi dei meet up.

Il Centro: np. Non pervenuto. E Monti dove è finito? Boh. Chi li capisce...

QUESTE PAGELLE UN PO' SPIEGANO PERCHE' META' PAESE NON E' ANDATO A VOTARE PER I SINDACI. O NO?