giovedì 30 maggio 2013

Rodotà ha in parte ragione. Un partito sul web vale al massimo il 7-10%

L'hanno fatta entrambi troppo drastica. Sul Corriere della Sera Stefano Rodotà ha usato toni a tratti eccessivi nei confronti della performance del Movimento Cinque Stelle alle scorse amministrative. L'intervista trasmetteva al lettore messaggi velenosi più che realistici. Su una cosa, però, concordo in pieno con Rodotà: un partito non può "campare di web". La base grillina nata con i meet-up e cresciuta su blog, forum e social network si è dilatata nel corso del tempo. Se nel 2009 valeva 1-2%, nel 2012 valeva il 3-5%, ora il 5-7%. E' lo zoccolo duro del movimento. Potrà ancora crescere, certo. Ma quanto? Non più di qualche altro punto percentuale.

Il resto sono elettori volatili. Sono quelli che hanno fatto alzare l'asticella al 25% alle ultime politiche. Sono quel blocco che ha spinto Pizzarotti al ballottaggio. Gente che vota Grillo per ripicca nei confronti del Sistema Italia Malato.
Oggi sono con Grillo, domani, se non gli sta più a genio, magari tornano con Berlusconi, volano nel Pd o non vanno più a votare.

Il Movimento Cinque Stelle non può pensare di decollare secondo gli umori di questo blocco di italiani scocciati, indecisi e sopratutto volatili. In questo modo si autocondannerebbe a fare a vita l'opposizione (come spiegò Marco Travaglio in una sua riflessione qualche mese fa).

Ah dimenticavo. Ho spiegato perchè Rodotà, a mio avviso, ha esagerato. Aggiungo ora che Grillo sarò rimasto pure parecchio amareggiato dall'intervista ma "ottaugenario miracolato"...beh...mi sembra piuttosto eccessivo e ingeneroso.

@GeDeGue

1 commento:

  1. concordo in toto........ non penso che Rodotà , uno degli ultimi individui della politica con la schiena dritta, se lo meriti.Anzi.......

    RispondiElimina