giovedì 14 giugno 2012

La Rete fa paura alla ragnatela dei POTERI FORTI

Nelle pagine dell'interessante Diario pubblicato sull'edizione odierna del quotidiano La Repubblica si parla dei cosiddetti poteri forti. Norberto Bobbio sosteneva che attecchiscono dove lo Stato di diritto è debole. Il professor Guido Crainz evidenzia che dall'inizio della crisi della "repubblica dei partiti", datata anni '70, si intensificarono le ingerenze di alta finanza e industria - principali "poteri oscuri"- nella politica. Una ragnatela di relazioni che negli ultimi quarant'anni si è potenziata fino a diventare fittissima e inestricabile.

Peccato che nessuno degli analisti de La Repubblica (Galli, Crainz, Ceccarelli) offra una soluzione o quanto meno un antidoto su come arginare oligarchie così consolidate nel tempo, che minano il funzionamento di una democrazia vera. Senza addentrarsi nelle motivazione del "silenzio", una cosa è certa: la Rete può svelare molti retroscena occulti che fino a dieci anni fa erano di sola conoscenza delle varie caste che fanno da sponda e serbatoio ai poteri forti.

La Rete è una sentinella che fa paura perchè può far maturare tra i cittadini un profondo sdegno collettivo che è la migliore medicina per combattere, dal basso, queste elite perverse e pericolose che sguazzano nell'oro, condizionano i palazzi del potere, e sopratutto se ne fregano dei cittadini strozzati da una crisi senza precedenti.

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