I 10 componenti del "dream team" della catastrofe sono Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Massimo D'Alema, Anna Finocchiaro, Beppe Fioroni, Dario Franceschini, Enrico Letta, Luigi Lusi, Franco Marini e Walter Veltroni. Gente che, nell'arco della loro carriera politica, ha collezionato nei palazzi ben 56 incarichi, sommando quelli istituzionali a quelli partitici, tutti riportati in calce ad ogni ritratto-capitolo del libro.
Un'analisi lucida, scientifica e molto severa che evidenzia errori banali e finanche stupidi, paradossi clamorosi ed evidenti, cattiverie pubbliche e temperamenti poco inclini alla convivenza con i propri elettori. Ma sopratutto il prevalere di personalismi rispetto all'interesse del partito, del Paese e della Cosa Pubblica.
Gilioli racconta i retroscena dell'innumerevole serie di "pastrocchi" combinati da Bersani, dinanzi ai quali non si sa se ridere o piangere; svela le origini del nervosismo crescente della Bindi fino alle dimissioni dalla presidenza del partito; smonta la presunta "intellighenzia" politica di D'Alema originata dalla sua abile propensione all'inciucio ("manovre di corridoio ben riuscite").
Fanno riflettere, prima che sorridere, le perifrasi con cui il giornalista definisce Letta: "Un democristiano nel midollo ma con abiti nuovi e giovanili"; uno che si presenta "come un papa Francesco", ma si sa muovere "come un vescovo Marcinkus". Nel capitolo finale dedicato a Veltroni, infine, fuoriesce il senso di cosa sia il Pd : "Bisognerebbe rileggerlo oggi il discorso del Lingotto - scrive Gilioli - perchè al netto della retorica si vede facilmente quanto l'idea di mescolare l'acqua calda con l'acqua fredda, produca, appunto, soltanto acqua tiepida".
Nessun commento:
Posta un commento