Nelle pagine dell'interessante Diario pubblicato sull'edizione odierna del quotidiano La Repubblica si parla dei cosiddetti poteri forti. Norberto Bobbio sosteneva che attecchiscono dove lo Stato di diritto è debole. Il professor Guido Crainz evidenzia che dall'inizio della crisi della "repubblica dei partiti", datata anni '70, si intensificarono le ingerenze di alta finanza e industria - principali "poteri oscuri"- nella politica. Una ragnatela di relazioni che negli ultimi quarant'anni si è potenziata fino a diventare fittissima e inestricabile.
Peccato che nessuno degli analisti de La Repubblica (Galli, Crainz, Ceccarelli) offra una soluzione o quanto meno un antidoto su come arginare oligarchie così consolidate nel tempo, che minano il funzionamento di una democrazia vera. Senza addentrarsi nelle motivazione del "silenzio", una cosa è certa: la Rete può svelare molti retroscena occulti che fino a dieci anni fa erano di sola conoscenza delle varie caste che fanno da sponda e serbatoio ai poteri forti.
La Rete è una sentinella che fa paura perchè può far maturare tra i cittadini un profondo sdegno collettivo che è la migliore medicina per combattere, dal basso, queste elite perverse e pericolose che sguazzano nell'oro, condizionano i palazzi del potere, e sopratutto se ne fregano dei cittadini strozzati da una crisi senza precedenti.
ed è per questo che tenteranno di frenarne l'attività
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