Durante la trasmissione Porta a Porta, Renato Mannheimer ha diramato un sondaggio sulle intenzioni di voto degli italiani che mette in evidenza due dati: 1) il 45% degli intervistati non sa chi votare; 2) il Movimento Cinque Stelle è il terzo partito e sfiora il 18%.
I dati diffusi a Porta a Porta sono in linea con quelli che più di un istituto demoscopico sta diffondendo nelle ultime settimane.
Il vero nodo è relativo agli indecisi che se oggi rappresentano quasi la metà dell'elettorato, al momento delle elezioni resterebbero comunque attorno al 20-25%. C'è, dunque, un'ampia fetta di potenziali elettori che potrebbe essere intercettata dalle forze che si presenteranno alle urne.
Se il quadro restasse più o meno quello attuale, un indeciso sarebbe più motivato a votare il Movimento Cinque Stelle o uno dei partiti tradizionali? La risposta è più semplice di quanto si possa pensare. I grillini offrono motivazioni di varia natura al potenziale elettore: rappresentano un'idea nuova della politica, candidano una classe dirigente giovane, intercettano il voto di protesta, sono fuori dalle ragnatele dei Palazzi del Potere.
I partiti invece avranno altre priorità. Il Pdl fino all'ultimo dovrà ricollocare il Cicchitto (che ha appena compiuto 20 anni da parlamentare) e il La Russa di turno. Il Pd sarà attento ad accontentare tutte le correnti (veltroniani, franceschiniani, renziani, bindiani, ecc, ecc, ecc…) con candidature mirate e non al passo coi tempi. Casini penserà come al solito a schierare i "portatori di preferenze" cooptati regione per regione...
Noi grillini abbiamo un'autostrada davanti, non sprechiamola!!!
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