Oggi è quanto mai attuale l'allarme che il politologo Ralf Dahrendorf lanciava nel 2006: «i cittadini contano sempre meno nelle decisioni dei parlamenti e dei governi. Le persone non hanno fiducia nei rappresentanti politici, tuttavia si rassegnano nell’indifferenza e questa via prepara derive autoritarie».
Su quest'ultimo pensiero il catastrofismo del politologo, a mio avviso, non è condivisibile (deriva autoritaria evoca nell'immaginario collettivo dittatori e colonnelli…), ma nell'insieme la sua riflessione è interessante sopratutto quando descrive il processo politico nel Regno Unito di Blair.
Secondo Dahrendorf le campagna elettorali condotte da Tony Blair «sono state l’espressione di ciò che potremmo definire l’anti-politica». Blair «è un leader che evita le istituzioni politiche, come partito e parlamento, e si rivolge direttamente alla gente, o, meglio ancora, a focus group scelti come campioni rappresentativi della popolazione. Il primo atto di Tony Blair, all’epoca del suo primo mandato - ricorda il politologo - è stato infatti quello di ridurre i giorni dedicati alle interrogazioni parlamentari da due a uno - atto simbolico ma significativo».
Lui la chiama anti-politica, ma forse andrebbe meglio definita come forma di politica alternativa. Per carità, nessun parallelismo tra Grillo e Blair, ma qualcosa in comune pare proprio che ci sia.
Una nuova visione dell'antipolitica tra Democrazia Digitale e condivisione di contenuti in Rete
mercoledì 30 maggio 2012
martedì 29 maggio 2012
Indecisi al 45%. Chi li conquisterà?
Durante la trasmissione Porta a Porta, Renato Mannheimer ha diramato un sondaggio sulle intenzioni di voto degli italiani che mette in evidenza due dati: 1) il 45% degli intervistati non sa chi votare; 2) il Movimento Cinque Stelle è il terzo partito e sfiora il 18%.
I dati diffusi a Porta a Porta sono in linea con quelli che più di un istituto demoscopico sta diffondendo nelle ultime settimane.
Il vero nodo è relativo agli indecisi che se oggi rappresentano quasi la metà dell'elettorato, al momento delle elezioni resterebbero comunque attorno al 20-25%. C'è, dunque, un'ampia fetta di potenziali elettori che potrebbe essere intercettata dalle forze che si presenteranno alle urne.
Se il quadro restasse più o meno quello attuale, un indeciso sarebbe più motivato a votare il Movimento Cinque Stelle o uno dei partiti tradizionali? La risposta è più semplice di quanto si possa pensare. I grillini offrono motivazioni di varia natura al potenziale elettore: rappresentano un'idea nuova della politica, candidano una classe dirigente giovane, intercettano il voto di protesta, sono fuori dalle ragnatele dei Palazzi del Potere.
I partiti invece avranno altre priorità. Il Pdl fino all'ultimo dovrà ricollocare il Cicchitto (che ha appena compiuto 20 anni da parlamentare) e il La Russa di turno. Il Pd sarà attento ad accontentare tutte le correnti (veltroniani, franceschiniani, renziani, bindiani, ecc, ecc, ecc…) con candidature mirate e non al passo coi tempi. Casini penserà come al solito a schierare i "portatori di preferenze" cooptati regione per regione...
I dati diffusi a Porta a Porta sono in linea con quelli che più di un istituto demoscopico sta diffondendo nelle ultime settimane.
Il vero nodo è relativo agli indecisi che se oggi rappresentano quasi la metà dell'elettorato, al momento delle elezioni resterebbero comunque attorno al 20-25%. C'è, dunque, un'ampia fetta di potenziali elettori che potrebbe essere intercettata dalle forze che si presenteranno alle urne.
Se il quadro restasse più o meno quello attuale, un indeciso sarebbe più motivato a votare il Movimento Cinque Stelle o uno dei partiti tradizionali? La risposta è più semplice di quanto si possa pensare. I grillini offrono motivazioni di varia natura al potenziale elettore: rappresentano un'idea nuova della politica, candidano una classe dirigente giovane, intercettano il voto di protesta, sono fuori dalle ragnatele dei Palazzi del Potere.
I partiti invece avranno altre priorità. Il Pdl fino all'ultimo dovrà ricollocare il Cicchitto (che ha appena compiuto 20 anni da parlamentare) e il La Russa di turno. Il Pd sarà attento ad accontentare tutte le correnti (veltroniani, franceschiniani, renziani, bindiani, ecc, ecc, ecc…) con candidature mirate e non al passo coi tempi. Casini penserà come al solito a schierare i "portatori di preferenze" cooptati regione per regione...
lunedì 28 maggio 2012
Pirati tedeschi e grillini italiani, c'è voglia di POLITICA NUOVA
Un articolo pubblicato su L'Espresso racconta l'esplosione del Partito dei Pirati in Germania dopo aver attecchito in Svezia e in altri Stati dell'Europa centro-settentrionale. I Pirati del Ventunesimo secolo assaltano i palazzi del potere. predicando valori apparentemente astratti, "Free Internet", "Free Knowledge", "Open Society", però di forte presa soprattutto tra i giovani.
Il politologo Hajo Schumacher spiega così il fenomeno: i cannoni da loro usati (la comunicazione on line, i video-chat su "mumble" o la piattaforma di LiquidFeedback) «stanno sfracellando il sistema dei partiti di massa e rendendo obsolete le categorie di destra e sinistra». Inoltre sono ben radicati sul territorio e puntano a conquistare con proposte chiare e di forte impatto il potere centrale. Secondo Schumacher siamo di fronte «ad un'internazionale dell'antipolitica».
In un altro articolo sui Pirati tedeschi, Virginia Fiume su Il Sole 24 Ore, scrive che «alla Camera dei rappresentanti di Berlino c'è un partito i cui eletti non accettano i biglietti gratis per viaggiare», «un partito in cui la linea programmatica sul meccanismo di stabilità europeo è in continua discussione, così come la decisione sulle "quote rosa" nelle liste elettorali». Quello dei Pirati tedeschi, così come per i grillini in Italia, è un modo nuovo di far politica. Altro che antipolitica. Quella esiste, ma è altrove.
Pirati in festa in Germania |
In un altro articolo sui Pirati tedeschi, Virginia Fiume su Il Sole 24 Ore, scrive che «alla Camera dei rappresentanti di Berlino c'è un partito i cui eletti non accettano i biglietti gratis per viaggiare», «un partito in cui la linea programmatica sul meccanismo di stabilità europeo è in continua discussione, così come la decisione sulle "quote rosa" nelle liste elettorali». Quello dei Pirati tedeschi, così come per i grillini in Italia, è un modo nuovo di far politica. Altro che antipolitica. Quella esiste, ma è altrove.
sabato 26 maggio 2012
Ad ognuno il "suo" Movimento
Sono due, a mio avviso, le ragioni che fanno fiorire gli "emuli" del Movimento Cinque Stelle, cioè quei gruppi di persone (spesso noti intellettuali) che da qualche settimana si stanno affannando a presentare nuovi soggetti assimilabili a Movimenti civici.
La sete di tornare a far politica, ma sopratutto la voglia di voltare pagina dopo un periodo pessimo e segnato profondamente dall'avanzata dell'antipolitica, sono i fattori che stanno spingendo queste nuove forme di protagonismo civile.
E così ecco spuntare "Alba" di Ginsborg, la "lista civica nazionale" che metterà insieme a Roma il 27 maggio ecologisti, umanisti, Codifas, ecc.., il manifesto per la Riforma della Politica di Veltri, Beha, Travaglio, che guarda alle elezioni del 2013.
Insomma siamo in un calderone dove ribolle di tutto. Per carità, si tratta di iniziative positive che risvegliano le coscienze della gente, però partono con un handicap di base: la Rete, la condivisione, la Democrazia Digitale. Senza la Rete non si va da nessuna parte. Si resterà meteore, nulla di più.
Ginsborg, fondatore di "Alba" |
E così ecco spuntare "Alba" di Ginsborg, la "lista civica nazionale" che metterà insieme a Roma il 27 maggio ecologisti, umanisti, Codifas, ecc.., il manifesto per la Riforma della Politica di Veltri, Beha, Travaglio, che guarda alle elezioni del 2013.
Insomma siamo in un calderone dove ribolle di tutto. Per carità, si tratta di iniziative positive che risvegliano le coscienze della gente, però partono con un handicap di base: la Rete, la condivisione, la Democrazia Digitale. Senza la Rete non si va da nessuna parte. Si resterà meteore, nulla di più.
giovedì 24 maggio 2012
Il rischio che corrono i grillini: ESSERE OMOLOGATI ALLA CASTA
Un'operazione prevedibile e scontata è quella che maturerà da qui alla prossima tornata elettorale: dimostrare che i grillini non sono altro che l'altra faccia della Casta. Quel tipo di Casta venuta su «sfruttando il distacco dai vecchi partiti», alimentata «dalla demagogia e dai comizi al vetriolo di Beppe Grillo». Sopratutto gli amministratori del Movimento del Cinque Stelle corrono questo rischio.
La maggior parte di giornali e tv non attende altro perché pressata da Poteri che faranno il possibile per mettere in cattiva luce il fenomeno Cinque Stelle. La stampa dimenticherà ben presto i nauseanti giochi che si celano nei palazzi del potere e nei partiti per linciare il Movimento.
Vedrete, al minimo errore scatteranno processi e accuse aspre contro il grillino di turno. Le prove generali stanno già avvenendo con la messa in croce del sindaco di Sarego per la questione dell'aumento delle tasse e con le manovre che si celerebbero dietro le scelte degli amministratori di Parma.
Grillo, che fesso non è, lo ha capito bene e si sta affannando a tamponare qualsiasi focolaio poco chiaro, monitorando ogni rivolo dell'universo Cinque Stelle on line. Ha davanti a sè un lavoro enorme. Perchè siamo solo all'antipasto.
La maggior parte di giornali e tv non attende altro perché pressata da Poteri che faranno il possibile per mettere in cattiva luce il fenomeno Cinque Stelle. La stampa dimenticherà ben presto i nauseanti giochi che si celano nei palazzi del potere e nei partiti per linciare il Movimento.
Vedrete, al minimo errore scatteranno processi e accuse aspre contro il grillino di turno. Le prove generali stanno già avvenendo con la messa in croce del sindaco di Sarego per la questione dell'aumento delle tasse e con le manovre che si celerebbero dietro le scelte degli amministratori di Parma.
Grillo, che fesso non è, lo ha capito bene e si sta affannando a tamponare qualsiasi focolaio poco chiaro, monitorando ogni rivolo dell'universo Cinque Stelle on line. Ha davanti a sè un lavoro enorme. Perchè siamo solo all'antipasto.
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mercoledì 23 maggio 2012
Più poveri e più incazzati
La profezia di Latouche si va avverando. «La crisi - disse lo scorso gennaio il filosofo francese ai microfoni di Servizio Pubblico - potrebbe segnare la fine del capitalismo per come lo conosciamo, a vantaggio di una forma di fascismo che consenta ai ceti alti di mantenere il loro tenore di vita».
Ieri l'Istat ha stimato che quest'anno il prodotto interno lordo subirà una flessione dell'1,5%, per effetto di una contrazione dei consumi pari al 2,1% e una flessione degli investimenti del 5,7 per cento. Poi nel 2013 ci potrebbe essere qualche segnale di ripresa. Intanto ci arriveremo più poveri, infelici ed incazzati.
Tutto questo mentre i parlamentari non ne vogliono sapere di tagliarsi i privilegi, i manager di Stato continuano ad avere stipendi assurdi, i Grandi Patrimoni restano intoccabili. Questa giostrina non potrà durare, il vento spirato alle amministrative è un segnale inquietante per i supporter (sordi) della Casta, vero emblema dell'antipolitica.
Ieri l'Istat ha stimato che quest'anno il prodotto interno lordo subirà una flessione dell'1,5%, per effetto di una contrazione dei consumi pari al 2,1% e una flessione degli investimenti del 5,7 per cento. Poi nel 2013 ci potrebbe essere qualche segnale di ripresa. Intanto ci arriveremo più poveri, infelici ed incazzati.
Tutto questo mentre i parlamentari non ne vogliono sapere di tagliarsi i privilegi, i manager di Stato continuano ad avere stipendi assurdi, i Grandi Patrimoni restano intoccabili. Questa giostrina non potrà durare, il vento spirato alle amministrative è un segnale inquietante per i supporter (sordi) della Casta, vero emblema dell'antipolitica.
martedì 22 maggio 2012
Cinque Stelle=Lega: equazione infelice
Chi continua a sentenziare che il Movimento Cinque Stelle sia omologo alla Lega Nord versione anni '90 continua a non capire da dove proviene la linfa che irrora il Movimento.
Bossi è esploso quando ha iniziato a propinare al Paese, fresco del ciclone Tangentopoli, che Roma è ladrona, che al Sud sono terun sfaticati, che la Padania è mito d'efficienza, che gli extracomunitari sono tutti pericolosi e molte altre robe simili. Bossi aggregava le folle, diffondendo in modo piuttosto rozzo il verbo leghista fatto di molte leggende metropolitane.
Il Cinque Stelle non è nato nei circoli reali ma in quelli virtuali. Non è nato nella piazza reale ma sul web. La differenza è notevole perché sul web circola quello che si occulta nelle piazze reali, spesso infarcite di demagogia. I grillini si sono nutriti di quei contenuti multimediali che hanno svelato le nefandezze del Sistema Malato Italia. Che hanno certificato come Milano sia ladrona quanto Roma, come al Sud non ci siano solo pericolosi terroni, come la Padania non è solo un'isola felice.
Multimedialità, condivisione, social network, potenza della Rete: cosa c'azzeccano con la Lega Nord?
Bossi è esploso quando ha iniziato a propinare al Paese, fresco del ciclone Tangentopoli, che Roma è ladrona, che al Sud sono terun sfaticati, che la Padania è mito d'efficienza, che gli extracomunitari sono tutti pericolosi e molte altre robe simili. Bossi aggregava le folle, diffondendo in modo piuttosto rozzo il verbo leghista fatto di molte leggende metropolitane.
Il Cinque Stelle non è nato nei circoli reali ma in quelli virtuali. Non è nato nella piazza reale ma sul web. La differenza è notevole perché sul web circola quello che si occulta nelle piazze reali, spesso infarcite di demagogia. I grillini si sono nutriti di quei contenuti multimediali che hanno svelato le nefandezze del Sistema Malato Italia. Che hanno certificato come Milano sia ladrona quanto Roma, come al Sud non ci siano solo pericolosi terroni, come la Padania non è solo un'isola felice.
Multimedialità, condivisione, social network, potenza della Rete: cosa c'azzeccano con la Lega Nord?
lunedì 21 maggio 2012
Pizzarotti ha vinto ben oltre il voto di protesta
Altro che voto di protesta, altro che demagogia. Chi ha sottovalutato il Movimento Cinque Stelle si trova smentito dei fatti. Accostamenti abbastanza grossolani a Lega Nord e Uomo Qualunque si sfarineranno nel corso del tempo perché di Parma e Pizzarotti ce ne saranno molti altri.
«Solo negli anni a venire sapremo se il Movimento Cinque stelle sarà parte (e quale parte) di quel grande cambiamento di cui ha bisogno il Paese», scriveva un attento osservatore come il direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez. Piaccia o non piaccia è così, nei confronti del Cinque Stelle stanno maturando aspettative nuove. C'è voglia di respirare aria diversa, di rompere gli schemi e costruire un'alternativa all'esistente.
E adesso viene il bello. Per far crescere una nuova idea di politica (e qui riprendo sempre un passaggio di Gomez) molto dipenderà «dalla qualità, le capacità e la volontà, dei cittadini» che hanno scelto il Cinque Stelle. Pizzarotti dovrà dare tutto se stesso per trasformare Parma in un Laboratorio Nazionale di buona e corretta amministrazione.
«Solo negli anni a venire sapremo se il Movimento Cinque stelle sarà parte (e quale parte) di quel grande cambiamento di cui ha bisogno il Paese», scriveva un attento osservatore come il direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez. Piaccia o non piaccia è così, nei confronti del Cinque Stelle stanno maturando aspettative nuove. C'è voglia di respirare aria diversa, di rompere gli schemi e costruire un'alternativa all'esistente.
E adesso viene il bello. Per far crescere una nuova idea di politica (e qui riprendo sempre un passaggio di Gomez) molto dipenderà «dalla qualità, le capacità e la volontà, dei cittadini» che hanno scelto il Cinque Stelle. Pizzarotti dovrà dare tutto se stesso per trasformare Parma in un Laboratorio Nazionale di buona e corretta amministrazione.
venerdì 18 maggio 2012
Vecchie volpi e GIOVANE CLASSE DIRIGENTE
Un dossier della Coldiretti sostiene che in Italia l'età media della classe dirigente impegnata nella politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione, sia la più alta d'Europa (59 anni). Tra i dati più rilevanti, solo un deputato su 630 ha meno di 30 anni e appena 47 sono quelli under 40.
Insomma Coldiretti fotografa con i numeri una realtà scontata nei fatti. La classica circostanza omertosa in cui "tutti sanno e tutti restano in silenzio", corrucciati nel proprio recinto, in penombra. Perché ovviamente ognuno vuol garantire se stesso e i "propri cari" (intesi non solo come nucleo familiare). D'altro canto parliamo di vecchie volpi che si sono fatte le ossa nella Prima Repubblica.
Da quando mi occupo di giornalismo politico non ho conosciuto uno, e dico un solo parlamentare che, insieme al suo staff, non sia avvinghiato nella fittissima rete di associazioni-fondazioni-enti pubblici-enti privati. Una ragnatela assurda di contatti, amicizie, conoscenze che nel lungo periodo fa da garante alla propria presenza sulla scena istituzionale.
Ora che il Sistema Italia è al collasso, la crisi morde e i cittadini sono sempre più seccati dall'assistere a questi giochini spesso smascherati attraverso il web, ecco che si levano urla e allarmismi eccessivi contro chi sta provando a costruire una classe dirigente alternativa, dove il giovane di turno ha la "pecca" di non avere il padre nel cda della fondazione A, di non avere l'amico dell'amico assessore all'ente B, di non avere la zia nel direttivo provinciale del partito C, ecc…ecc…ecc…
Insomma Coldiretti fotografa con i numeri una realtà scontata nei fatti. La classica circostanza omertosa in cui "tutti sanno e tutti restano in silenzio", corrucciati nel proprio recinto, in penombra. Perché ovviamente ognuno vuol garantire se stesso e i "propri cari" (intesi non solo come nucleo familiare). D'altro canto parliamo di vecchie volpi che si sono fatte le ossa nella Prima Repubblica.
Governo Monti, età media 64 anni |
Ora che il Sistema Italia è al collasso, la crisi morde e i cittadini sono sempre più seccati dall'assistere a questi giochini spesso smascherati attraverso il web, ecco che si levano urla e allarmismi eccessivi contro chi sta provando a costruire una classe dirigente alternativa, dove il giovane di turno ha la "pecca" di non avere il padre nel cda della fondazione A, di non avere l'amico dell'amico assessore all'ente B, di non avere la zia nel direttivo provinciale del partito C, ecc…ecc…ecc…
giovedì 17 maggio 2012
Lusi, Bossi & co., quella è ANTIPOLITICA
Marco Travaglio, abile e preparato collega, nel corso dell'ultima puntata de L'Infedele su La7 ha stilato un lunga lista di ciò che dal suo punto di vista è "antipolitico". Un elenco di fatti, persone, episodi, tutti profondamente reali e che forse hanno l'unica pecca nell'essere troppo appiattiti sulla telenovela berlusconiana.
Magari Travaglio poteva girare maggiormente il coltello nella piaga di DUE VICENDE che in questo momento stanno affossando ulteriormente quel che resta di un vasto ceto "politico" in panne. 1) La resa dei conti dell'ex tesoriere Lusi che spara a zero su Rutelli, Renzi e Bianco; 2) Bossi & The Family che sono indagati per truffa.
SI TRATTA DI DUE CASI TRISTISSIMI DI ANTIPOLITICA ALLO STATO AVANZATO.
La politica è al servizio dei cittadini, l'antipolitica è al servizio di interessi personali e se ne frega dei cittadini. Che pagano le tasse, si impoveriscono sempre più, e magari si devono pure sentir dire in tv o su quotidiani prezzolati che il problema dell'Italia è l'avanzata di Beppe Grillo...
Magari Travaglio poteva girare maggiormente il coltello nella piaga di DUE VICENDE che in questo momento stanno affossando ulteriormente quel che resta di un vasto ceto "politico" in panne. 1) La resa dei conti dell'ex tesoriere Lusi che spara a zero su Rutelli, Renzi e Bianco; 2) Bossi & The Family che sono indagati per truffa.
SI TRATTA DI DUE CASI TRISTISSIMI DI ANTIPOLITICA ALLO STATO AVANZATO.
La politica è al servizio dei cittadini, l'antipolitica è al servizio di interessi personali e se ne frega dei cittadini. Che pagano le tasse, si impoveriscono sempre più, e magari si devono pure sentir dire in tv o su quotidiani prezzolati che il problema dell'Italia è l'avanzata di Beppe Grillo...
mercoledì 16 maggio 2012
Cinque Stelle, finalmente una lettura POLITICA
Il professor Ilvo Diamanti, presidente di Demos, nonché autorevole docente di sociologia politica all'Università di Urbino, in riferimento al Movimento Cinque Stelle, afferma: «La tendenza - e la tentazione - diffusa è di etichettarlo come un fenomeno "antipolitico". Equivalente e alternativo rispetto all'astensione. Una valutazione - argomenta Diamanti - che mi sembra poco convincente.
A) Perché è comunque un soggetto "politico" che ha partecipato a una competizione democratica chiedendo e ottenendo voti. Facendo eleggere i propri candidati.
B) Poi perché il suo successo deriva, sicuramente, dalla critica contro il sistema di Grillo, ma anche dal fatto che il Movimento ha coagulato gruppi e leader attivi a livello locale. Impegnati su questioni e temi coerenti con quelli affrontati nel referendum di un anno fa. Collegati alla tutela dell'ambiente, ai beni pubblici. Alla lotta contro gli abusi. Progetti di "politica locale" promossi da persone estranee a interessi privati e a lobby. Per questo credibili, in tempi scossi da scandali e polemiche sulla corruzione politica.
C) Infine, perché i loro elettori sono tutto fuor che "impolitici". Mostrano un alto grado di interesse per la politica (sondaggio Demos, aprile 2012). Certo, un terzo di essi, alle elezioni politiche del 2008, si è astenuto. Ma il 25% ha votato per il Pd e il 16% per l'Idv. Il Movimento Cinque Stelle, per questo, rivela il disagio verso i partiti (….)
Con questi partiti, questi leader, questi schieramenti, queste leggi elettorali e con questo sistema istituzionale - conclude Diamanti - temo che passeremo ancora molto tempo a discutere di antipolitica. Per mascherare la miseria della politica».
Peccato che il prof. Diamanti in questa sua puntuale analisi dimentichi l'IMPORTANZA DETERMINANTE DELLA RETE PER SVILUPPARE IL MOVIMENTO, INTESO COME ALTERNATIVA ALL'ATTUALE SISTEMA POLITICO-PARTITICO. Senza la rete, lo sdegno collettivo e la volontà di comune di smuovere il Sistema Malato non sarebbero mai sorte.
Ilvo Diamanti |
B) Poi perché il suo successo deriva, sicuramente, dalla critica contro il sistema di Grillo, ma anche dal fatto che il Movimento ha coagulato gruppi e leader attivi a livello locale. Impegnati su questioni e temi coerenti con quelli affrontati nel referendum di un anno fa. Collegati alla tutela dell'ambiente, ai beni pubblici. Alla lotta contro gli abusi. Progetti di "politica locale" promossi da persone estranee a interessi privati e a lobby. Per questo credibili, in tempi scossi da scandali e polemiche sulla corruzione politica.
C) Infine, perché i loro elettori sono tutto fuor che "impolitici". Mostrano un alto grado di interesse per la politica (sondaggio Demos, aprile 2012). Certo, un terzo di essi, alle elezioni politiche del 2008, si è astenuto. Ma il 25% ha votato per il Pd e il 16% per l'Idv. Il Movimento Cinque Stelle, per questo, rivela il disagio verso i partiti (….)
Con questi partiti, questi leader, questi schieramenti, queste leggi elettorali e con questo sistema istituzionale - conclude Diamanti - temo che passeremo ancora molto tempo a discutere di antipolitica. Per mascherare la miseria della politica».
Peccato che il prof. Diamanti in questa sua puntuale analisi dimentichi l'IMPORTANZA DETERMINANTE DELLA RETE PER SVILUPPARE IL MOVIMENTO, INTESO COME ALTERNATIVA ALL'ATTUALE SISTEMA POLITICO-PARTITICO. Senza la rete, lo sdegno collettivo e la volontà di comune di smuovere il Sistema Malato non sarebbero mai sorte.
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martedì 15 maggio 2012
La forza (incompresa) della Democrazia Digitale
Se fino a qualche anno fa tv e giornali dettavano la scaletta delle notizie, ora la LEADERSHIP DELL'INFORMAZIONE SI STA SPOSTANDO SULLA RETE.
Ed è in questo "mondo nuovo" che si possono apprendere con semplicità le più palesi nefandezze del Sistema Italia. Il popolo del Cinque Stelle, attento conoscitore dei rivoli della Rete, legge la lista delle pensioni d'oro dei parlamentari italiani; ascolta le intercettazioni di Lavitola e Tarantini, noti frequentatori dei Palazzi del Potere; conosce il nome e la carriera ricca di intrecci e amicizie "pesanti" del manager statale di turno che guadagna 300mila euro all'anno; scruta i verbali del costruttore che ricorre all'amicizia istituzionale per incassare l'appalto.
Da tutto ciò non può che generarsi un profondo senso di SDEGNO COLLETTIVO verso il Sistema Italia "gravemente malato", con la conseguente ricerca di modelli democratici alternativi a quello esistente. Da qui il decollo del Cinque Stelle che lega la sua espansione in meno di tre anni alla moltiplicazione delle VERITA' DIVULGATE DALLA RETE. Altro che demagogia e antipolitica...
lunedì 14 maggio 2012
Antipolitica e Cinque Stelle: quali sono le radici del fenomeno?
Seguo con attenzione il cosiddetto fenomeno dell' "antipolitica" dal 2009. Cioè da quando è nato il Movimento Cinque Stelle su cui oggi si moltiplicano le analisi di eminenti politici, politologi e giornalisti prezzolati.
Così ho deciso di fondare il "Diario antipolitico" per offrire ai lettori della rete un'idea diversa del fenomeno, rispetto alle solite litanie che si leggono quotidianamente su giornali cartacei, on line, o che si ascoltano in radio e in tv ("l'antipolitica cresce perchè c'è la crisi dei partiti, Grillo è come Bossi, bla bla bla bla bla bla).
Ritengo che la PREMESSA per comprendere le ragioni del fenomeno Cinque Stelle sia duplice: una PROFONDISSIMA CRISI DEL SISTEMA "INIQUO" ITALIA (e non dei partiti e della politica) e l'allargamento delle conoscenze attraverso la RETE, sfruttando LA CONDIVISIONE DI CONTENUTI (sulle ali della cosiddetta "legge di Zuckenberg", «ogni anno i contenuti condivisi in rete raddoppiano le utenze»).
Questo Blog si muoverà in quella duplice direzione, con l'obiettivo di FAR RESPIRARE L'ARIA DELLA RETE CHE E' MOLTO, MA MOLTO DIVERSA DA QUELLA DEI LUSSUOSI PALAZZI DEL POTERE....
Così ho deciso di fondare il "Diario antipolitico" per offrire ai lettori della rete un'idea diversa del fenomeno, rispetto alle solite litanie che si leggono quotidianamente su giornali cartacei, on line, o che si ascoltano in radio e in tv ("l'antipolitica cresce perchè c'è la crisi dei partiti, Grillo è come Bossi, bla bla bla bla bla bla).
Ritengo che la PREMESSA per comprendere le ragioni del fenomeno Cinque Stelle sia duplice: una PROFONDISSIMA CRISI DEL SISTEMA "INIQUO" ITALIA (e non dei partiti e della politica) e l'allargamento delle conoscenze attraverso la RETE, sfruttando LA CONDIVISIONE DI CONTENUTI (sulle ali della cosiddetta "legge di Zuckenberg", «ogni anno i contenuti condivisi in rete raddoppiano le utenze»).
Questo Blog si muoverà in quella duplice direzione, con l'obiettivo di FAR RESPIRARE L'ARIA DELLA RETE CHE E' MOLTO, MA MOLTO DIVERSA DA QUELLA DEI LUSSUOSI PALAZZI DEL POTERE....
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