
Mercoledì 2 ottobre, centro storico di Roma, ore 11. Piazza Montecitorio: decine di persone che urlano e protestano. Decine di bandiere dei sindacati di categoria. Sono i precari degli enti di ricerca. Istat, Enea, Cnr, Università, Ingv, ecc... Gente che nella loro vita forse non vedrà mai una stabilizzazione dei contratti. C'è chi l'attende finanche da 10-12 anni. Qui a piazza Montecitorio si ascoltano storie assurde. La spending review di Monti del 2012 è stata la mazzata finale. Si sono voluti colpire gli sprechi in questi enti e alla fine a pagarne le conseguenze sono stati i lavoratori. «Ci sono meno fondi, ora è più complicata la stabilizzazione», questo è il ritornello che ripetono i capi, funzionari da stipendi lordi che mediamente si aggirano sui 40-50mila euro annui.
Il clima in questa piazza, la piazza reale, è teso. I precari sono sul piede di guerra e si va verso lo sciopero del comparto come primo atto di protesta. Ma di quello che accadeva a Montecitorio poco fregava. Non si è vista ombra di parlamentare, neppure per facciata, che si avvicinasse ai precari della ricerca. Forse erano tutti concentrati a vedere cosa accadeva nel palazzo surreale. E non c'erano neppure i colleghi giornalisti, avvolti anche loro dal fascino di Palazzo Madama...
@gedegue